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Il "Dizionario Teologico degli scritti di Qumran" prende in considerazione l'intero lessico dei manoscritti rinvenuti nei pressi del Mar Morto attorno alla metà del secolo scorso e ne illustra la semantica da una prospettiva primariamente teologica. Questa angolatura consente da una parte di ripercorrere la ricezione nella letteratura rinvenuta a Qumran di termini e motivi della Bibbia ebraica oltre che della cultura e della religione dell'Israele antico, dall'altra di ricostruire usanze, vita comunitaria e teologia implicita ed esplicita della comunità del Mar Morto, e per contrasto anche delle diverse correnti e scuole del giudaismo del tempo. Il secondo volume si distingue per tutta una serie di voci di grande interesse - ad esempio bara' «creare», berit «patto, alleanza», dabar «parola», daras «cercare, ricercare», ecc., opera di specialisti noti per le loro ricerche sui testi qumranici e per le loro raccolte di questi scritti (da F. García Martínez a Johann Maier) -, alle quali sono dedicate anche decine di colonne, com'è il caso ad esempio dei verbi hajah «essere» «divenire» o hazaq e derivati «tener fermo, rimanere fedeli». Ogni lemma è studiato per il diverso valore che viene ad acquisire nella varia tipologia della letteratura qumranica, nelle molteplici accezioni accuratamente registrate nel lemmario italiano che completa il volume, facilitandone grandemente l'utilizzo.